La nascita della Repubblica Portoghese: Una rivoluzione che cambiò il corso della storia del Portogallo
Il 5 ottobre 1910 segna un momento di svolta nella storia del Portogallo. Non si trattò solo della caduta di una monarchia, ma di un’intera visione del mondo che veniva messa in discussione. La proclamazione della Repubblica fu il culmine di un processo di erosione della monarchia che durava ormai da anni, alimentato da una serie di eventi e tensioni che non potevano più essere ignorati.
Ma com’è accaduto tutto questo?
La storia iniziò a mutare quando, il 2 ottobre 1910, il Partito Repubblicano Portoghese organizzò una rivolta per destituire il re e proclamare un regime repubblicano. I giorni successivi furono caratterizzati da agitazione e tensione crescente nelle strade di Lisbona.
L’esercito, la cui fedeltà alla corona era ormai incrinata, esitò nel combattere i circa duemila soldati e marinai insorti tra il 3 e il 4 ottobre. Alle nove del mattino del 5 ottobre, la Repubblica venne finalmente proclamata dalla balconata del municipio di Lisbona, un gesto simbolico che segnò la fine della monarchia costituzionale e l’inizio di una nuova era.
Ma cosa aveva portato il Portogallo a questo punto?
La crisi monarchica era frutto di molti fattori: l’umiliante Ultimatum britannico del 1890, che aveva messo in discussione la sovranità portoghese, i crescenti malumori per le spese della famiglia reale, il malcontento per il potere della Chiesa, e la delusione per l’incapacità della monarchia di adattarsi ai tempi moderni. Il potere era diviso tra due partiti, il Progressista e il Regenerador, che si alternavano al governo in un gioco di equilibrio sempre più instabile e inefficace.
In questo clima di malcontento generale, il Partito Repubblicano seppe abilmente presentarsi come la forza capace di dare una nuova direzione al Paese.
Uno dei primi atti del nuovo regime fu la trasformazione dei simboli nazionali. La monarchia aveva lasciato un vuoto: la repubblica non poteva contare su una figura carismatica come il re, e i simboli dovevano adattarsi a questa nuova realtà. Venne quindi istituita una commissione per creare nuovi simboli nazionali.
Il dibattito sulla bandiera rifletteva le diverse visioni della nazione: da un lato c’era chi voleva mantenere i colori tradizionali, il blu e il bianco, dall’altro chi preferiva colori più associati all’ideale repubblicano. La versione finale combinò il verde, simbolo della speranza, con il rosso, colore di lotta e passione, insieme allo scudo delle armi nazionali sulla storica sfera armillare.
Anche l’inno nazionale fu sostituito. “A Portuguesa“, composta nel 1890 in risposta all’Ultimatum britannico, venne scelta come nuovo inno, simbolo di patriottismo e lotta per la libertà. L’inno, originariamente censurato dalla monarchia, trovò finalmente il suo posto come rappresentante della nuova identità repubblicana.
Il passaggio dalla monarchia alla repubblica non fu soltanto un affare interno. La giovane repubblica portoghese doveva ora affrontare una sfida diplomatica: essere riconosciuta dalle altre nazioni, in un’Europa ancora fortemente monarchica. La prudenza del Ministro degli Affari Esteri, Bernardino Machado, risultò decisiva.
Il Brasile, il cui presidente era presente in Portogallo durante la rivoluzione, fu il primo a riconoscere ufficialmente il nuovo regime, seguito a breve distanza da altri Paesi dell’America Latina.
Gli Stati europei, come Regno Unito, Francia e Spagna, inizialmente manifestarono il loro desiderio di mantenere relazioni amichevoli con il nuovo governo, ma il riconoscimento ufficiale arrivò solo con l’approvazione della Costituzione del 1911 e l’elezione del primo presidente della Repubblica.
Il riconoscimento internazionale fu un passo cruciale per la legittimazione della nuova Repubblica, ma le tensioni con la Chiesa Cattolica crearono una frattura significativa. La Santa Sede, infatti, non riconobbe la Repubblica fino al 1919, rendendo evidente la distanza tra la nuova struttura politica e l’influenza ecclesiastica.
La nascita della Repubblica Portoghese fu, quindi, molto più di un semplice cambio di regime. Fu il risultato di decenni di insoddisfazione, di lotte per la modernità, di un popolo che chiedeva a gran voce di essere ascoltato.
Il 5 ottobre 1910 non è solo una data da ricordare, ma un simbolo del coraggio di un popolo che volle prendere in mano il proprio destino e cambiare il corso della sua storia. La repubblica non venne regalata: fu conquistata, con sacrificio e determinazione, e divenne il segno della speranza di un futuro migliore, una speranza che ancora oggi vive nella memoria del popolo portoghese.
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